CENNI STORICI SUI SANTUARI DEL FRATE DI PIETRELCINA
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la chiesa dei miracoli
CHIESA ANTICA
CHIESA ANTICA
Costruita nel 1540 in pietra locale di Montenero, il 5 Luglio venne consacrata e dedicata a Maria Santissima delle Grazie.
La chiesetta custodisce ancora la tela ad olio della Madonna delle Grazie, protettrice di San Giovanni Rotondo, con quello sguardo dolcissimo che tanto incantava P. Pio.
All’interno, l’altare di San Francesco, sul quale San Pio ha celebrato messa dal 1945 al 1959.
Entrando, a sinistra, si trova il confessionale di San Pio, dove trascorreva ore ed ore a redimere migliaia di pellegrini provenienti da ogni dove.
la grande opera di padre pio
CHIESA MAGGIORE DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE
E’ sorta accanto alla piccola Chiesa di Santa Maria delle Grazie, divenuta incapace a contenere il gran numero di pellegrini che si riversava a San Giovanni Rotondo per conoscere Padre Pio.
Terminati i lavori diretti dall’architetto Giuseppe Gentile, fu consacrata il 1° luglio 1959..
L’interno, ricco di marmi pregiati, è dominato dal grande mosaico della Madonna delle Grazie circondata dagli angeli, opera del professor Berardini di Roma.
LA grande opera dei frati cappuccini
CHIESA dI SAN PIO
Per accogliere milioni di devoti che ogni anno giungevano qui per pregare sulla tomba del Santo si è costruita la grande chiesa di San Pio, seconda per dimensioni solo a San Pietro, progettata dall’illustre architetto Renzo Piano e inaugurata nel 2004. Con una superficie complessiva di 6000m2, il gigantesco padiglione a forma di conchiglia può ospitare fino a 8.000 fedeli, ai quali si aggiungono i 30.000 che possono essere ospitati sul sagrato antistante, separata dall’aula liturgica solo da una vetrata trasparente.
La chiesa è formata da due livelli, tra loro collegati da una scala ellittica.
La Basilica superiore, con la grandiosa copertura in legno e rame sorretta da grandiose arcate a raggiera, presenta opere di importanti artisti contemporanei, come la Croce in bronzo dorato, opera di Arnaldo Pomodoro, l‘ambone di Giuliano Vaghi e il portone dell’ingresso liturgico realizzato da Mimmo Paladino.
La Basilica inferiore, decorata di mosaici dell’artista sloveno M. I. Rupnik, è meta di un incessante pellegrinaggio perché accoglie le spoglie del Santo.